lunedì 5 settembre 2011

bianco o nero? direi grigio, anzi greyge...

Quel colore non colore che è più difficile da descrivere che da ritrovare per strada, sui muri delle case o sui manichini rinchiusi nelle vetrine.

Quel colore che è il master dei wannabe.
Altro che nuovi colori, tendenze moda e mazzette pantone.
Il greyge è un colore vecchio, almeno quanto me.
E' il colore con cui dipingerei il mio saper fare tutto adeguatamente e niente in modo assolutamente brillante.
Il colore della mia vita sconclusionata dove ad ogni bivio non c'è mai stata una scelta decisa ma solo un tentennante andare avanti nel mezzo.
Il colore del mio sentirmi mai all'altezza di niente, mai realmente "giusta" per qualcosa.
Il greyge sono io, nei miei momenti di solitudine in cui le domande esistenziali tornano sempre a galla...
Greyge è il colore del mio non sapere cosa voglio veramente, del mio essere "discretamente brava" in qualsiasi cosa, piuttosto che scegliere.

Greyge è quel colore dentro di me che mi spinge ad usarne altri mille per colorare la mia vita, per creare filtri colorati attraverso i quali guardare il mondo.

Greyge è però anche l’embrione di qualsiasi colore, una specie di cromatico brodo primordiale.
Sono il colore in potenza, devo solo scegliere di quale colore voglio vestire.

Ma nei colori c’è un coraggio che io non ho; anche il bianco e il nero, nella loro discrezione hanno carattere, e il grigio sposa nel suo essere a metà strada fra l’uno e l’altro la forza dell’equilibrio.
Il greyge rimane come me, solo una forma di colore in divenire…