giovedì 24 novembre 2011

Quando non servono nuove parole per esprimere ciò che provi, perchè qualcuno le ha già fissate prima di te: L'attesa (S.B.)

Che ore sono? non voglio saperlo. Le ore in cui si aspetta non hanno la durata del tempo quotidiano. La loro misura non e’ quella di un pendolo che oscilla regolare, ma quella di un cuore che batte, a spasmi e inciampi. Il tempo dell’attesa ti circonda, ti avvolge interminabile.
e’ come navigare in un mare di cui non si vede la fine.
.....Chi sto aspettando? che importanza ha?.....E la mia ansia, il mio cuore, i miei pensieri impazziti non si calmeranno finche’ non sentiranno una voce in strada …e i passi salire le scale, e una mano aprire la porta e….....
Aspettiamo senza riuscire a pensare ad altro, spesso cercar rifugio in un libro o in una musica. Ogni squillo di telefono ci fa tremare il cuore, ogni voce vicina ci inquieta: ed e’ nuovo dolore, non e’ questa la voce, non e’ questo il volto che aspettavamo.

c’e’ follia in questo? si c’e', spesso.........e ogni passo sembrava il passo atteso, come ora........E niente può rassicurarci. Solo il rumore di quei passi...che si avvicinano...la sua voce, il suo volto. Un attimo luminoso di gioia in fondo a un nero tempo che morde l'anima.....Ma chi aspetta davvero e’ vivo, aspetta sempre con amore, con un eccessivo sprecato, indicibile, ridicolo amore.