giovedì 31 maggio 2012

e poi wow!


Ci sono tempi di silenzio da rispettare, che non puoi sempre scrivere così senza pensarci.
In questi silenzi nascono idee e pensieri che non hanno parole adeguate con cui vestirsi in pochi giorni, vanno cresciuti ed educati prima di poterli presentare.
E' così che ho vissuto in questo ultimo mese di "silenzio stampa", seminando idee e pensieri, selezionando i migliori, valutandone il peso e la qualità.
Ma poi la vita è una giostra che gira per conto suo, ti assorbe e ti anestetizza i sensi con la quotidianità finchè non aspetti più niente, nulla sembra più degno di essere fissato in un luogo, che sia il blog o un tovagliolo di carta in un bar.
E poi WOW! arriva quello che non pensavi, che non aspettavi e che neanche più speravi.
Un'esplosione di energia, una scarica di adrenalina, quel calore che cresce sul fondo della pancia e che sale ad alzare gli angoli della bocca verso l'alto in un sorriso ebete che non sai controllare.
La tua sorpresa è lì tutta per te con il suo sapore nuovo, il suo profumo di torta appena sfornata.
Scintillante nella sua corazza di mistero, impacchettata dalla tua stessa curiosità, portata in palmo di mano dal bisogno di sentirti davvero destinatario di cotanta fortuna.
Non importa quanto durerà, potrebbe essere un bel fiore che appassisce in 2 giorni, come una pianta da coltivare negli anni, la gioia che hai provato nel riceverla basta a sé stessa.
Mi ci gongolo felice come una bambina la notte di Natale, che alla fine non costa nulla credere a un Nonno vestito di rosso su una slitta volante trainata da renne, anzi, rende il tutto molto più affascinante!
Non ho paura di scartare il mio pacchetto, nulla può deludermi perchè nulla aspettavo; questa è la forza incredibile delle sorprese: che ti spiazzano e non hai il tempo di formulare una strategia per affrontarle, ti destabilizzano il pensiero e spezzano equilibri che sembravano irremovibili dandoti l'opportunità di guardare le cose da un altra prospettiva.
Così sono qui stesa sul pavimento della mia stanza a rimirare il mio regalo, play-pause-rewind-play in loop nella mia testa, e sorrido, e non ho sonno, e ascolto il mio cuore battere allegro con la musica altissima nelle cuffie e un sacco di colori nella testa.
Chiedetemi se sono felice, stasera forse potrei dire di sì  ^_^





giovedì 3 maggio 2012

nuda e cruda


Perchè è notte e certe cose si dicono solo al buio, perchè ci sono delle sere che, ad avercela, anche la palla otto non avrebbe una risposta adatta, perchè qualche volta capita così all'improvviso e non ci puoi fare niente.
Ci sono dei momenti che neanche tu sai come, ma ti ritrovi nuda. Nuda davanti ai tuoi stessi occhi che stentano a riconoscerti.
Succede quando qualcuno, spesso che conosci appena o meglio ancora che non conosci affatto ti dice delle cose che altri non, strappandoti via in un sol colpo i vestiti nei quali ti nascondi, protezioni costruite nel tempo e sicurezza posticcia.
E ti scopri all'improvviso così nuda che nessun posto è abbastanza riparato per nascondersi, nessuna scusa può giustificarti e nessuna bugia è abbastanza credibile. Perchè certe cose le sai anche tu, ma non riesci a raccontartele perchè ci sei dentro, e non vorresti altro che lasciartele anni luce alle spalle.
Non basta sapere chi sei per non essere schiava di te stessa. Puoi solo avere il lusso di riconoscere le trappole in cui continui ad incappare, e guardarti correre (non certo senza un po' di pena) come un criceto nella tua ruota.
Perchè alla fine va così, si è più spesso quello che gli altri ci chiedono d'essere di quanto non si sappia essere se stessi al netto di tutto.
So bene come sono fatta, conosco ogni pensiero, ogni gesto o reazione di me, spesso posso prevedere anche i miei sentimenti, eppure questo non basta a sapermi gestire. Ci sono tutti quei detestabili istinti azione/reazione, tutte quelle abitudini mentali dure a morire che interferiscono continuamente.
E quando me lo dicono gli altri come sono fatta, e ci azzeccano, fa male e fa bene.
Perchè è vero che sono ingombrante, lo so...faccio mille cose e ne dico di più, e mangio spazio perchè ho paura di non averne abbastanza, soffoco gli altri senza accorgermene solo perchè ho bisogno di non sentirmi al margine delle cose, come se il margine fosse il luogo della dimenticanza, il luogo dove si mettono le cose e le persone banali. E io muoio di paura, paura di non esserci, di non essere abbastanza importante, abbastanza interessante...così poi alla fine lo sono troppo.
Ed è vero anche che sono troppo difesa, troppo arroccata, che gioco sempre in difesa e per questo spesso mi perdo la spontaneità delle cose. Ma non riesco ad essere "semplicemente me" perchè mi è sempre stato chiesto di più, di essere "la migliore me possibile", e adesso è difficile accettare di poter essere al di sotto di questo standard che mi impongo ormai da sola senza rendermene conto.
Così sono in lotta perenne con questa Yle che sa essere arrogante e aggressiva solo per paura, che diventa invadente e supponente perchè chiede disperatamente attenzione, che mostra sempre il meglio a costo di tutto e che alla fine risulta un po' finta.
E' una lotta tra titani la mia, che troppe volte mi lascia sfinita, e vuota, circondata solo di dubbi, domande e smarrimento. Mi lascia scoperta ed esposta come carne viva, che brucia e che qualsiasi cosa può ferire profondamente, e infettare.
A nulla valgono gli infiniti castelli di pensieri (possiamo anche chiamarle seghe mentali che fa così gggiovane) per uscire da questi loop mentali. E' così e basta. Sono così e non basta.
Dove li vendono i grilli parlanti?!? mi farebbe comodo un cosino saggio pronto a dare sempre il consiglio giusto.
Pronto a bacchettarmi con il suo ombrellino quando parlo troppo, pronto a cazziarmi benevolmente quando alzo la voce o quando uso un tono "sbagliato". E niente, mi sa che c'è da far da soli anche in questo...
Così ho deciso di lasciarlo qui, un piccolo coccio di me, uno di quei pezzetti veri, di quelli che ogni volta raccolgo e rimetto insieme sperando sia la combinazione giusta e poi non lo è mai.
E mi sento meglio, adesso che è tutto nero su bianco, evidente, condiviso, aperto...è come aver aperto la porta di una casa spesso chiusa, dove finalmente per qualche istante è entrata aria nuova e un raggio di sole.