mercoledì 17 ottobre 2012

L'incontenibile felicità dell'essere

La felicità.

Quella sensazione che ti fa dimenticare ogni bisogno, anche primario.
Non hai bisogno di mangiare-bere-dormire-respirare, hai già TUTTO.
Sei piena di un'energia vitale e buona che pare inesauribile e incontenibile.

Il mondo potrebbe crollare e tu saresti pronta ad affrontare la cosa con un sorriso stampato in faccia.
Che sei così piena di gioia che vorresti regalarne un po' a tutti e la vita appare così bella che non riesci a sostenere sguardi crucciati e facce meste.
Se fuori piove è proprio una meraviglia, perchè puoi usare l'ombrello colorato e mettere le galosce come quando eri piccola, e se invece c'è il sole è comunque una meraviglia perchè puoi non mettere il cappello e tagliare per il parco prima di tornare a casa.

La felicità, alla fine uno stato di beatitudine dei sensi. Un virus forse...da cui alcuni si lasciano contagiare rispondendo al sorriso per strada o in metro, e altri rifuggono come la peste un po' per invidia un po' per dispetto.
Che alla radio mandano sempre la tua canzone preferita perché in questo stato mentale "tutte sono le tue preferite" (cit.) e il mondo magari non ti sorride, ma tanto sorridi tu per tutti e due.
Poi la sera tocca mettere il concentrato antirughe sulle due "parentesi tonde" che si sono scritte sulla pelle accanto alla bocca...ma anche questo aumenta l'allegria.

La felicità che tutti cercano, che anche io ho atteso per tanto tempo.
Adesso me la porto a spasso per la mia vita.
So che se ne andrà, migrerà per toccare le vite di tutti, almeno per un po'.
E' giusto così, bisogna essere realisti e generosi, tutti hanno diritto ai loro momenti di incontenibile felicità dell'essere.

Io adesso mi godo il mio, chi vuole essere contagiato si faccia avanti, ce n'è per tutti!

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