martedì 6 marzo 2012

stai tranquilla non è niente, è solo vita che entra dentro...(cit.)

Guardo quella donna nello specchio, che dovrei essere io, e spesso stento a riconoscermi.
La fisso a lungo, cercando nelle pieghe della pelle, nel brillio dello sguardo, nelle espressioni del viso quella me che sento respirare lenta.
Mi domando quanto di me passa attraverso questo corpo che mi porto in giro e che spesso non governo come vorrei.
Mi chiedo se la forma delle labbra dica già di per se che sono una persona che ama parlare e baciare, e se i miei occhi con le ciglia tanto curve e tanto lunghe siano stati pensati da madre natura per accompagnare e nascondere meglio le mille lacrime che spesso lascio scorrere di gioia o di dolore.
E se le mie mani fossero così piccole e tozze per parlare della mia voglia di creare e di fare?!? se fossero carte di identità pronta a parlare per me?!?
Io scelgo i libri dalla copertina, o dal titolo. Dovessi applicare questo criterio alle persone mi domando se mai potrei scegliermi. Quanto la mia "copertina" parla del mio contenuto?
Uso questo mio corpo spesso solo come un mezzo per sentire, e poco per raccontare. Uso le mani come strumenti per creare, come piume per accarezzare, e poco mi curo di quello che dicono agli altri di me.
Uso la pelle come fosse uno scanner, memorizzo tocchi, superfici e percorsi.
Respiro la vita e immagazzino profumi, sapori e umori, come una spugna. Mi lascio attraversare da tutto e filtro ogni cosa, trattenendo tutto quello che mi interessa, lasciando passare quello che non serve.
E la sera quando mi guardo nello specchio non sono più quella che ho visto al mattino.
Trovo pensieri nuovi impigliati fra i capelli, scorgo colori di occhi diversi riflessi nei miei, parole prese in prestito fra le labbra.
Sono un libro con la copertina cangiante e con pagine scritte a matita, pronte per essere cancellate e riscritte millemila volte.
E ogni volta che mi apro per accogliere una nuova storia mi prende quella paura mista a eccitazione tipica di tutti gli inizi, del primo passo di un viaggio, del primo segno su un foglio bianco.
Poi la vita entra e mi travolge, e scrive e disegna dentro e su di me, lascia colori e segni nuovi, e mescola sapori conosciuti con nuovi profumi spostandomi un po' i capelli, accarezzandomi la curva della nuca, lasciandomi in fondo essere sempre quella che voglio.

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