giovedì 12 aprile 2012

in attesa del Big Bang


Sarà che la primavera comincia a farsi sentire con le giornate più luminose, il sole più caldo e i soffioni e le margheritine sbocciati sui prati...
Sarà che è qualche mese che mi sto arando il terreno dell'anima, dissodandolo e concimandolo bene per accogliere qualsiasi seme decida di mettere radici dentro di me...
Sarà pure che è il naturale ciclo delle cose, che le fasi lunari sono sempre le stesse e regolano la vita di tutti...
Ma io in questi giorni non ci sto più dentro.
Mi sento addosso un pullulare di millemila sensazioni, emozioni, pensieri e desideri che la metà già sarebbe stata troppa.
Mi sento come una pasta a lievitazione naturale, che hai voglia a fermarla, dopo tre secondi è già di nuovo lì che cresce.
E fremo e allo stesso tempo tremo, all'idea del caos primordiale che mi cresce in testa in attesa del Big Bang, che lo so...prima o poi arriverà e a quel punto sarò fritta.

Vorrei arrestare la corsa, vorrei raffreddare tutto, meglio ancora congelarlo, che le esplosioni sono un gran spettacolo ma possono anche essere pericolose. Vorrei chiudermi in un barattolo, chiusura ermetica e via, non ci si pensa più. E invece c'ho un fermento dentro che non mi lascia in pace...
Pettino i pensieri, faccio ordine, divido le cose buone da quelle che non, le cose che si e quelle che no e dopo un'attimo è tutto dinuovo per aria, confuso, mescolato, arruffato.

Voglio stare a letto tutto il giorno, no, voglio andare al parco tutto il giorno, no, voglio mangiare un gelato camminando per strada, no, voglio stare per ore a guardare le nuvole per vedere che forme posso assumere, no, voglio imparare a giocare a sudoku (ma che dico, il sudoku mi fa schifo), no, voglio fare mille coroncine di margherite, no, voglio fare un pic-nic al fiume (quale fiume, boh!), no, voglio parlare per ore dell'etimologia delle parole con un wikizionario umano, no, voglio cantare tutte le canzoni che conosco e anche quelle che non (tanto invento le parole che è un piacere), no, voglio un amico da abbracciare, capelli da intrecciare, parole da sussurrare, no, voglio qualcuno che mi racconti delle storie divertenti, no, voglio stare sdraiata con la testa poggiata sulle ginocchia di qualcuno che mi accarezzi i capelli, no, voglio dipingere seduta a gambe incrociate sul pavimento di casa mia e la testa nel mondo della mia fantasia.

Non so se ho reso l'idea.

Ok, adesso ditemi che è normale...che capita a tutti, che è solo "il cambio di stagione", che "è tutto a posto vedrai che passerà"...

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