lunedì 2 aprile 2012

la mancanza


Non si può leggere la mancanza: solo avvertirla. (cit.)

La luce sospesa di un'alba che fa fatica a illuminare, che si apre lenta e si fa spazio nella la nebbia che ricopre il mare. Così si muove nel cuore quella sensazione di incompletezza che no, speriamo proprio non diventi insoddisfazione.

E' un puzzle di cui hai perso un pezzo e proprio non ti sai dare per vinto, ogni tanto ti chini e guardi sotto il divano, che non si sa mai. E' il tuo piatto preferito a cui hai dimenticato di mettere il sale e già sai che se lo aggiungi dopo non avrà lo stesso sapore.

Mi sento così quando mi ritrovo a pensare che nella mia vita c'è già tutto ma non è comunque abbastanza.
Perchè sento che manca ancora quel "qualcosa" che non so dire, quel qualcosa che dia il senso e la direzione allo sguardo e ai pensieri.
Perchè ci sono giorni in cui basta la mia canzone sparata a tutto volume nelle cuffie e il mondo torna al suo posto, e ci sono certi giorni che no.
Certi giorni non c'è niente che basta a colmare.
Ogni pensiero si interrompe a metà e rimane sospeso, incompiuto, e apre la porta a mille punti di domanda, che bussano forte alle tempie.

Ricerco intorno a me le risposte "giuste", come si cercano fiori in un prato...un pò vagando, lasciandomi trasportare dai profumi e dai colori, con la consapevolezza che da qualche parte, in qualche luogo, fra le pagine di un libro, negli occhi di un'altro, fra le note di una melodia è racchiuso quello che sento mancare dentro di me.

E la mancanza che avverto è buona e amara, sa di attesa e di trepidazione, di speranza e disillusione.

Cammino sola e guardo intorno il mondo che non mi cerca, che non ha bisogno di me e mi sento una tossica in astinenza perchè io di questo mondo ho sempre sete, ho sempre bisogno di sentirlo attorno e di attraversarlo a grandi passi.

Sento il rimbombo di spazi vuoti da riempire nella mia vita e ci sto dentro come in una stanza, cantandoci i miei desideri, immaginandoli pieni di idee e progetti e persone, e disegno sui muri con la fantasia come con le cere quando ero bambina.

Apro porte di luoghi miei perchè diventino di altri, aspetto...
seduta per terra, gambe incrociate, spalle appoggiate al muro e lo sguardo rivolto all'ingresso che arrivi una nuova emozione a riempire lo spazio.

1 commento:

  1. impossibile staccare gli occhi dalle tue righe.
    leggimi, se ti va
    http://sweetlifedaisy.posterous.com/

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